La primavera del piccolo formato

Da qualche anno assistiamo a un rinnovato interesse per i rivestimenti ceramici di piccolo formato. È infatti quest’ultimo, accanto al gigantismo delle lastre sottili, ad attirare l’attenzione di progettisti e interior designer. Ma cosa trovano nelle sue ridotte proporzioni? Cosa del piccolo formato piace ad addetti i lavori e semplici utilizzatori?

Occupandoci di piccolo formato da sempre, proviamo a evidenziare qualche elemento utile a rispondere a queste domande.

Tre caratteristiche del piccolo formato

Innanzitutto il piccolo formato vanta una funzionalità e una versatilità di utilizzo senza pari. L’adagio che recita “nel grande ci sta il piccolo” esprime in modo limpido il fatto che è sempre possibile rivestire grandi superfici con formati piccoli mentre non è sempre vero il contrario. A ciò si aggiunga che il piccolo formato consente di dare dignità estetica a nicchie, banconi, colonne, boiserie, fasce e bordure anche contenute.

In secondo luogo, vale la pena ricordare che al piccolo formato è sempre associato un tema cruciale nell’interior design: il colore. Maioliche e cementine a parte, le dimensioni ridotte possono esprimere al meglio le suggestioni del colore.

Infine, il piccolo formato permette di immaginare gli schemi di posa più diversi, spesso andando oltre la semplice geometria compositiva grazie – ancora una volta – al colore. Se prendiamo due caratteristiche comuni a tre delle nostre collezioni più recenti – ovvero un formato in sé modulare come il 5×15 e una gamma estesa a sufficienza – sono pressoché infiniti gli schemi di posa possibili.

 

 

Il nuovo formato 5×15

In questo clima di crescente favore del piccolo formato, abbiamo sfruttato la vetrina di Coverings 2022 per ampliare la gamma incentrata sul formato 5×15, che abbiamo lanciato lo scorso settembre a Cersaie. Alla serie Wabisabi si sono infatti aggiunte le collezioni Shibusa e Senren. In comune, il richiamo alla tradizione ceramica italiana, un’estrema attenzione per la qualità della superficie e un debole per il colore, fatto che amplia e sfaccetta la palette a disposizione di progettisti e interior designer. Le tre collezioni sono idonee per l’utilizzo a pavimento e a rivestimento all’interno tanto di ambienti domestici quanto di spazi a vocazione commerciale.

Tra colore ed espressività materica

La serie Shibusa propone 16 colori: un’estesa scala cromatica incentrata su tonalità pastello, compatte e polverose, tutte abbinabili tra loro. Le linee pulite ed essenziali e la finitura opaca conferiscono alla piastrella – utilizzabile sia pavimento che a rivestimento – un aspetto contemporaneo e minimalista.

 

Le 14 tinte mosse e sfumate di Senren sfoggiano una superficie lucida. In questo caso, le irregolarità tipicamente artigianali risultano accentuate, caratteristica che impreziosisce le superfici posate sia a livello visivo che a livello tattile. L’estetica complessiva della collezione strizza dunque l’occhio alla tradizione ceramica, rivitalizzandola con tinte particolarmente di tendenza, come l’Ottanio, il Fiordaliso e il Platino.

Lanciata a Cersaie 2021, Wabisabi è la collezione con la quale abbiamo introdotto a catalogo il formato 5×15. Anche i suoi 15 colori offrono un ricco campionario di sfumature delicate e farinose, qui però in finitura matt. Ispirata alle caratteristiche della ceramica fatta a mano, Wabisabi racconta un’idea di bellezza resa inconfondibile proprio dalle sue stesse imperfezioni. Nel tenue movimento della superficie e nella leggera irregolarità dei bordi ogni piastrella appare infatti unica.

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