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  • Chapò

Progettista

Giulia Brutto Architetto

Conseguita la Laurea in Architettura, presso l’università di Firenze nel 2007,  da subito ho iniziato una collaborazione, durata sette anni, con uno studio di architettura a Catanzaro. In questo periodo l’intensa attività di progettazione si è concentrata per lo più sul recupero e restauro di manufatti storici nell’ambito pubblico, non senza esperienze nel campo urbanistico e nella progettazione urbana.

Di pari passo all’esperienza nelle opere pubbliche, la mia ricerca creativa e professionale mi ha portato ad avvicinarmi anche alla committenza privata, impegnandomi in ristrutturazioni di appartamenti e residenze private e nell’allestimento di concept store e locali.

Dal 2014 ho avviato uno studio di architettura, “Barbaro 16” a Catanzaro,  che si occupa di progettazione architettonica, dal dettaglio dell’interior alla macro progettazione, passando dal restauro e dagli allestimenti.

“La passione per le cose belle e semplici e la memoria emotiva che si portano dietro si combinano e si traducono in una sobria cornice razionale, nell’uso di materiali tradizionali, fatture artigianali, nel riciclo e nel ridar vita ad un oggetto ricco di storia.”
“E così, va a finire che “prendi seriamente i tuoi  piaceri“, come ironizzava, fumando la pipa, il grande  Charles Eames.

Chapò

Cosa è: Pizzeria-bistrot
Dove è:
Catanzaro
Realizzazione:
2018
Prodotti usati:
Examatt: rivestimenti e pavimenti bagni, inserti a pavimento e rivestimento sala Kraklè: rivestimento pizzeria a vista

Rivenditore

La ceramica il metroquadro by Squillace (Catanzaro)

Fotografo

Monica Parisi

Che obiettivi aveva nello scegliere il tipo di materiali per rivestimento (o
pavimento)?

Chapó sta per un tanto di cappello sgrammaticato. Tanto di cappello per la qualità dei prodotti offerti, sgrammaticato perché ha quella O accentata fuori posto. Come fosse un cappello rivolto in su. Il concept degli interni è fortemente associato all’utilizzo dei materiali. Materiali concreti, ferro e legno, accompagnati da marmo e cemento, declinati in versione chic. Il cemento è interrotto da intarsi di piastrelle esagonali, le Examatt scelte nei toni del grigio che si stagliano a parete e pavimento, creando intarsi originali e rappresentando il motivo più caratterizzante ed identitario dell’interno associato al brand. Tutto realizzato su misura. Tutto disegnato nel minimo dettaglio e realizzato ad arte da artigiani locali, come il banco incorniciato in una struttura in listelli di legno naturale, tema questo, che si ripete in un altro angolo complementare della sala e nelle spalliere delle panche che proiettano questa scansione verticale dei listelli anche all’esterno.

Perché ha scelto i prodotti Tonalite?

Per l’ampio spazio che i prodotti lasciano alla possibilità di personalizzazione e progettazione delle soluzioni decorative e per la vasta gamma di texture e colori disponibile.

Che colori e abbinamenti ha scelto, e come li ha utilizzati?

La collezione Examatt nei toni del grigio e bianche, associata ai relativi decori. Lo schema di posa utilizzato è stato per i rivestimenti e pavimenti dei bagni uno tra quelli proposti dall’azienda, mentre per gli inserti a parete e pavimento della sala è stato variato con l’inserimento del tutto random della Examatt decoro.

Per la pizzeria è stata utilizzata la Kraklè diamantata lucida nel colore bianco montata a correre, vista l’esigenza di avere un ambiente idoneo dal punto di vista igienico sanitario senza dover rinunciare alla ricercatezza dei materiali.

Collezioni usate nel progetto

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